Disturbi del sonno nella terza età
I disturbi del sonno nella terza età sono molto comuni, con il passare del tempo la quantità e la qualità del sonno nell’anziano subiscono una lenta ma progressiva trasformazione. Le cause possono essere di diversa natura, si va da fattori emotivi che incidono sulla tranquillità della persona alla presenza di possibili problemi medici. Comprendere la causa di questi disturbi e intervenire il prima possibile è fondamentale per aiutare il nostro caro a recuperare una buona qualità di vita.
Quali sono i disturbi del sonno nell’anziano?
I disturbi del sonno più frequenti nell’anziano sono:
1. insonnia: di breve durata, transitoria o cronica, l’insonnia è il disturbo del sonno più comune nella terza età. L’anziano fa fatica a addormentarsi, si sveglia prima del previsto o più volte durante la notte. Di giorno è irritabile, stanco e mostra difficoltà di concentrazione e memoria. La causa spesso è legata a fattori emotivi come ansia e depressione.
2. apnea notturna: l’anziano smette di respirare per alcuni secondi durante il sonno. Queste pause nella respirazione causano diversi risvegli. Di solito, l’apnea notturna è legata a vie aeree troppo strette a causa della genetica, del sovrappeso o a meccanismi neurologici che vanno a ostacolare la normale ventilazione durante il sonno. Ne soffre il 17% delle persone anziane.
3 sindrome delle gambe senza riposo: questo disturbo, che compare la sera e diminuisce con il movimento, consiste in una serie di movimenti periodici e involontari delle gambe. Il disagio motorio impedisce di dormire.
4 disturbo comportamentale del sonno REM: è un disturbo che provoca la paralisi di alcune parti del corpo durante il sonno, in pratica una parte del corpo si sveglia mentre il resto rimane addormentato. Ne soffrono soprattutto gli anziani colpiti da deficit cognitivo.
Trattamento dei disturbi del sonno nell’anziano
Per costruire un percorso individualizzato e sostenibile, è fondamentale individuare il problema che causa il disturbo. In alcuni casi, lo specialista può decidere di utilizzare farmaci come le benzodiazepine o gli induttori del sonno soprattutto se l’anziano non riesce a dormire a causa di una malattia cronica, cognitiva o per la presenza di ansia e depressione.
Prevenzione dei disturbi del sonno nella terza età
La prevenzione è il primo “rimedio” utile per combattere i disturbi di sonno nell’anziano: a volte basta seguire poche e semplici regole per aiutare il nostro caro a ritrovare un buon riposo notturno.
- La prima cosa da fare è camminare almeno un’ora al giorno, con la luce del sole e almeno tre ore prima di andare a dormire e di evitare sonnellini pomeridiani prolungati: è consigliabile riposare per venti o trenta minuti al massimo.
- La regolarità aiuta a mantenere un corretto rapporto del ritmo sonno-veglia quindi è preferibile andare a letto sempre alla stessa ora e mantenere un orario più o meno fisso anche per il risveglio. La stessa abitudine dovrà essere adottata anche per i pasti, tenendo conto che la cena dovrà essere leggera e il più possibile ricca di alimenti facili da digerire. Attenzione a non bere troppi liquidi nel pomeriggio e a non esagerare con bevande come tè e caffè.
- La camera da letto dovrà essere adeguatamente ventilata e mantenuta a una temperatura in linea con le esigenze dell’anziano.
Un ultimo consiglio. Per prevenire i disturbi del sonno è fondamentale evitare l’isolamento tipico di questo periodo. In assenza di patologie specifiche che necessitano di un protocollo terapeutico adeguato, uno stile di vita sano, attivo e ricco di interazioni sociali permette all’anziano di sentirsi meno solo, di combattere sul nascere ansia e depressione e di recuperare una buona qualità del sonno notturno.
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