Perché suonare uno strumento fa bene durante la terza età?

La musica è una forma d’arte universale che ha il potere di arricchire la vita a qualsiasi età. Durante la terza età, suonare uno strumento musicale può offrire numerosi benefici per il benessere fisico, mentale ed emotivo. Non si tratta solo di un’attività ricreativa, ma di un vero e proprio strumento per promuovere un invecchiamento attivo e felice.

Benefici cognitivi e mentali della musica

Suonare uno strumento richiede concentrazione, memoria e coordinazione, stimolando così il cervello in modo significativo. Questo tipo di attività può contribuire a mantenere le funzioni cognitive attive, riducendo il rischio di declino mentale e malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Imparare nuove melodie o perfezionare l’esecuzione di brani già conosciuti aiuta a mantenere il cervello impegnato, favorendo la neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di adattarsi e riorganizzarsi.

Dal punto di vista mentale, la musica può essere un potente antistress. Suonare uno strumento permette agli anziani di esprimere le proprie emozioni, riducendo l’ansia e migliorando l’umore. La soddisfazione derivante dalla creazione di musica può anche aumentare l’autostima e il senso di realizzazione personale.

Benefici sociali ed emotivi

Oltre ai vantaggi cognitivi, suonare uno strumento musicale offre anche importanti benefici sociali ed emotivi. Partecipare a lezioni di musica o a gruppi musicali favorisce la socializzazione, aiutando gli anziani a creare nuove amicizie e a sentirsi parte di una comunità. La musica può anche evocare ricordi positivi e fornire un legame con il passato, offrendo conforto e serenità.

Infine, suonare uno strumento è un’attività che può essere praticata a qualsiasi livello, offrendo gioia e piacere indipendentemente dalle capacità tecniche. Nelle Residenze Diadema, incoraggiamo gli anziani a esplorare la musica come mezzo per migliorare la loro qualità della vita e per mantenere vivo lo spirito creativo.